domenica 3 giugno 2012

"Ci si dimentica", è che siamo sbadati

Al di là del fatto che racconta molto bene la storia di Rignano, quest'articolo di Claudio Cerasa descrive perfettamente un meccanismo distorto e incattivito del rapporto fra giustizia e giornalismo. A mio avviso, si tratta di un meccanismo che produce a sua volta opinioni distorte e incattivite:
In Italia, non si sa bene perché, ma la difesa del diritto di un indagato è inversamente proporzionale alla gravità del reato contestato. Insomma, per farla breve, più è pesante il reato per cui sei accusato e meno certezze avrai che i tuoi diritti da indagato saranno rispettati. [...] Ci si dimentica di far notare che gli indagati potrebbero anche non essere colpevoli, e alla fine la sentenza viene in qualche modo socialmente e mediaticamente formulata prima ancora che arrivi un grado di giudizio. E il risultato è sotto gli occhi di tutti: qualsiasi sarà l’esito del processo, chi è convinto che la strega sia una strega non avrà mai pace finché qualcuno non riuscirà a dimostrare che quella strega è davvero una strega”.

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