lunedì 4 giugno 2012

"He shall from time to time"

Ho appena letto della scelta di Renzi di nominare due nuovi assessori, uno alla cultura e uno al bilancio. 

La motivazione offerta dal sindaco mi sembra una cosa stucchevole e paracula, però visto che sono in un periodo di botta dura per The West Wing, mi è venuto in mente che il tema lanciato da Renzi è discusso anche nella prima stagione.

Come sappiamo più o meno tutti, ogni anno il presidente americano è chiamato a tenere un discorso complessivo sullo Stato dell'Unione. A livello politico, si tratta di una delle operazioni comunicative più complesse e delicate del pianeta, attorno alla quale si raccoglie un investimento professionale sostanzialmente maniacale. Insomma, sono americani: bisogna voler loro bene così. Una delle curiosità che gira attorno allo State of the Union -di quelle che rende più spontaneo l'affetto per quei balordi a stelle e strisce- è la figura del designated survivor. Dato che al discorso dello Stato dell'Unione è presente praticamente qualsiasi rappresentante delle istituzioni americane, la prassi costituzionale prevede che un membro del governo venga individuato con lo scopo di non partecipare. Insomma, hai visto mai che una bomba o un aereo o un virus faccia saltare in aria tutta la questione, è assicurata la sopravvivenza di una personalità eletta e ufficialmente riconosciuta dall'autorità del mandato costituzionale. E c'è dentro un pezzo non trascurabile di cultura americana, in questa cosa del sopravvissuto designato ma ne parliamo un'altra volta, eh?
Dicevo, in The West Wing c'è un episodio che racconta la storia dello State of the Union; verso la fine il presidente incontra il designated survivor, e gli suggerisce di comportarsi così, nel caso in cui "succedesse qualcosa":
"You got a best friend?"
"Yes, sir."
"Is he smarter than you?"
"Yes sir."
"Would you trust him with your life?"
"Yes sir."
"That's your chief of staff."
A me va molto bene che Renzi si sforzi di comunicare in modo onesto e spontaneo: ma se vuole evitare uscite sconclusionate e sbrodolanti, gli conviene sentire Aaron Sorkin e dargli un posto da capoufficio stampa.

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