mercoledì 28 novembre 2012

-"Look, I don't want to step on your toes. You don't want to step on mine. We're both writers." - "Yes, I suppose, if we broaden the definition to those who can spell"

Un giorno, una persona molto istruita e aggiornata di cose sia americane che di questo sistema solare scriverà un libro intitolato "Tutto quello che succede è già successo in The West Wing". Una delle mie serie Tv preferite, se non la mia serie Tv preferita di sempre. Nella nona puntata della seconda stagione, si racconta di Galileo 5, una missione organizzata dalla Nasa per atterrare su Marte. E c'è il presidente Bartlet tutto eccitato dalla spedizione, dai suoi obiettivi e dai desideri che la sostengono; c'è C.J. che cerca di assecondare ma non è davvero coinvolta e c'è Sam che è il più ganzo di tutti:

BARTLET: First time I heard 'Galileo V,' the way the imagination immediately... It reminded me of the way folks in my generation felt when we heard "Yellow Submarine."
C.J: Okay.
BARTLET: We really did all want to live in a yellow submarine.
C.J: I can't believe they gave you people drivers' licenses.
La penultima puntata della quarta stagione, invece, s'intitola Life on Mars, malgrado l'ipotesi di verifica dell'esistenza di processi biologici sul pianeta fosse solo un espediente per raccontare di un'altra cosa (che a sua volta è tra l'altro avvenuta nel mondo vero ma poi di va per le lunghe).
Non so cosa stia succedendo, nel nostro sistema solare, rispettivamente alla missione su Marte. Però si vocifera che la scoperta sia molto importante. Io un po' ci spero:
We came out of the cave, and we looked over the hill, and we saw fire. And we crossed the ocean, and we pioneered the West, and we took to the sky. The history of man is hung on the timeline of exploration, and this is what's next.

Nessun commento: