venerdì 27 febbraio 2009

You gotta make your own kind of music

Spero che l'ultimo strascico della vicenda EE (le indagini ufficiali della procura di Udine* per l'ipotesi di omicidio volontario da parte di BE sulla figlia) faccia riflettere i sostenitori oltranzisti della magistratura, e smussi le esasperazioni legalitarie di chi è solito elevare a principi dei luoghi comuni tipo "eh, ma se è indagato ci sarà pure un motivo", o pretende di proibire l'eleggibilità di un cittadino su basi di questo tipo.
La democrazia, per fortuna, è un'altra cosa.

* Ridicole e insensate: lo specifico prima che i due amici mi tartassino ulteriormente.

Fin qui, tutto normale

Al New York Times il manovrone di Obama piace, al Wall Street Journal no.

Mio nonno, è una questione interna

Senza fare capriole o indignarsi a caso, ma la Clinton che avrei voluto io, e l'Obama che avrei voluto io, quindi, due parole sui diritti umani ai cinesi le avrebbe dette.

giovedì 26 febbraio 2009

Un po' Douglas Adams e un po' Leopardi, questo Andreas Seyfarth. Del perchè preferiamo l'isola dei Caraibi, alla conquista del mondo

Lontano da noi, negli interminati spazi, sovrumani silenzi e profondissima quiete delle carte geografiche intergalattiche, al centro della Spirale est di Andromeda IV, ci sono due piccoli e tiepidi soli di elio e idrogeno. Ad orbitare intorno ad essi, insieme ad altri quattordici pianeti, c'è un ammasso di terra, acqua e ferro incandescente a forma geoidale i cui abitanti sono tanto curiosi, acuti e nerd da elaborare sistemi filosofici su fogli di cartone colorato, pezzi di plastica e regole scritte valide per tutti.
Il primo grande sistema di pensiero con cui questi uomini hanno cercato di spiegare e governare il mondo era formalizzato dai fratelli Parker, e si basava sull'idea di un libero arbitrio umiliato e aggredito da una presenza spirituale cinica e stolta, che decreteva successi e fallimenti sulla base di qualche taglio a forma rotonda scalfito sulle facce di piccoli cubetti rotolanti. Nelle logiche di questa costruzione, la complessità del reale veniva spazzata via dalla subordinazione degli uomini a una sorte inappellabile e sorda. Addirittura, secondo queste teorie, gli uomini erano chiamati a pescare delle carte disposte casualmente in un mazzo mescolato da uno di loro (e girate verso il basso, per di più) che nella stragrande maggioranza dei casi avrebbe scritto il loro futuro.
Naturalmente, il malvagio feticcio, architetto di questa trappola filosofica, aveva previsto i loro scetticismi sulla bontà del sistema, e di conseguenza allestito nel suo edificio elementi di bravura, capacità individuale e una bozza di imprevedibilità, per due ulteriori motivi: non permettere a uomini stupidi e sprovveduti di fare strada solo con l'aiuto del fato, e consolare i capaci delle loro sfortune con uno stordimento oppiaceo tramite cui potevano rifugiarsi dai mali del mondo.
Il risultato, a quel punto, fu una sbronza colossale.
Gli uomini non furono sufficientemente razionali da capire la realtà, e cedettero a tutti gli inganni di questa macchinazione diabolica: si divertirono come dei pazzi, elevarono idoli e sacrificarono amicizie, in nome di quella -a loro avviso- straordinaria unità di misura del cosmo. Cronache lontanissime ci parlano, addirittura, di discussioni frenetiche nel cuore della notte su delle giostre installate nei parchi pubblici di un piccolo villaggio di quel pianeta.
L'era dell'assoggettamento durò così per molte lune, e molte piogge ancora. Poi le più influenti forze del cosmo si adunarono, e decisero che gli uomini del pianeta erano pronti ad evolversi, ed intraprendere il cammino che è proprio dei saggi: poter consultare le opere di Andreas Seyfarth, principale esponente della scuola Aleatica.
Da quel momento, tutto cambiò per sempre e nulla fu più come prima.
Alla specie dominatrice della terra fu proposto un nuovo sistema filosofico. Subito, essi si accorsero delle sue straordinarie qualità. Era più veloce da capire e convinceva più persone. Le sue logiche principali non si basavano su una repressione della complessità del reale, ma su una sua esaltazione. Quando gli schemi di imponderabilità e invalutabilità di questo cosmo si dispiegarono di fronte agli uomini, e li chiamarono alla partecipazione attiva, loro furono finalmente in grado di comprendere il fascino delle variabili che giorno dopo giorno determinano successi e disgrazie delle vite umane, e migliorarono le capacità di calcolo e previsione che col sistema precedente erano solo abbozzate. I nostri presero atto della bellezza intrinseca di un mondo non più regolato da una sorte indifferente e arrogante, ma dalle loro stesse azioni. Inaugurarono un rapporto fecondo con la terra che abitavano, cercando di sfruttarne i doni con il lavoro di coloni obbedienti. Anno dopo anno, fabbricarono edifici funzionali ai loro scopi e ricavarono benessere e prestigio come frutto del loro sudore. Cominciarono ad affrontare i problemi estesi su un piano orizzontale, in cui la gerarchia del potere li vedeva titolari insostituibili. Il puro divertimento di pochi a discapito della noia di molti fu sostituito da un impegno costante e da una tensione agonistica molto forti, capaci di garantire una notevole quantità di gioie e soddisfazioni. I sostenitori di questa struttura normativa capirono così il valore della propensione al rischio, dello spirito imprenditoriale, della competizione trasparente, della decisione fulminea, e, soprattutto, delle conseguenze delle loro azioni. Impararono così ad assumersi le responsabilità di tutto quel che succedeva senza ricorrere a facili superstizioni. La spiegazione dei mali del mondo non si realizzava più, quindi, nel segno di una consolazione indotta e alterata: il progresso portato da questa nuova tavola dei valori aveva insegnato l'importanza del saper prendere le misure alle fatalità e alle coincidenze negative, e indicato la via migliore per rifarsi dopo esperienze fallimentari: essere attenti e razionali, cercando di intuire il momento più adatto per la mossa d'istinto che avrebbe potuto aprire la strada al sogno e alla serenità.

La portata di queste idee fu rivoluzionaria, per gli uomini di questo strano pianeta. Cambiò la loro esistenza e il loro rapporto con l'universo. Inoltre, li influenzò al punto da convincerli a dedicarsi alla costruzione di un sistema filosofico ideato e realizzato da loro stessi.
Ma solo il tempo custodisce la fine di questa storia, e solo a lui dobbiamo chiedere di sapere cosa è stato, del loro lodevole progetto.

mercoledì 25 febbraio 2009

Domini culturali

Poi uno fa il dittatore compagno duro, intransigente, paranoico e antimoderno quanto vuole, però il basket imperialista in tivù se lo guarda volentieri.
PS: Articolo vecchio.

martedì 24 febbraio 2009

Per sapere

A proposito dell'assemblea del PD di sabato, il direttore dell'Unità si chiede quanto segue, e io con lei:

La seconda domanda, di fronte a una platea dimezzata, è dove fossero i 1300 delegati mancanti, ieri.

Liste

Novantanove cose consigliate agli utenti dalla rete. Quasi tutti video dal YouTube.

lunedì 23 febbraio 2009

Abbonamento filato

Il primo numero dell'edizione italiana di Wired è bello, e promette bene. Consigliato agli appassionati di modernità, tecnologia e impaginazioni fighissime. Un numero costa 4 euro, un abbonamento di due anni 19, e la matematica non è un'opinione.

venerdì 20 febbraio 2009

Motivo numero uno per cui vale la pena diventare commentatore del New York Times

Poter cominciare un editoriale in questo modo, quando si è incazzati:

Il nostro sistema economico e morale si basa sull'idea di responsabilità individuale. Si basa sull'idea che le persone devono confrontarsi con le conseguenze delle loro azioni. Questo le rende più caute nelle decisioni. Questo significa che la società tende verso la giustizia: le persone hanno quel che si meritano, per quanto è possibile.
Negli ultimi mesi, noi abbiamo fatto polpette di tutto ciò.

giovedì 19 febbraio 2009

Io li odio, i nazisti della Siria

Christopher Hitchens era in Libano, ha visto dei manifesti del partito nazional-socialista siriano e li ha pasticciati con un pennarello, scrivendo -pare- no, no fuck you! su alcuni di essi. Dei militanti di questa encomiabile forza politica l'hanno prima visto e poi picchiato.
Via Camillo.